sabato 23 aprile 2016

Il presidente dell’Anm Piercamillo Davigo affronta la politica a viso aperto.

Il presidente dell'Anm Davigo, foto WIKIPEDIA
«La classe dirigente di questo Paese quando delinque fa un numero di vittime incomparabilmente più elevato di qualunque delinquente da strada e fa danni gravi».

Con quest’audace dichiarazione, il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Piercamillo Davigo, si è scagliato contro la politica, finalmente un personaggio che conta ha trovato il coraggio di sferrare l’attacco alla politica dei corrotti, degli abusivi, degli eletti per forza perché necessari allo sfruttamento del popolo, messi a sedere nell’aula per fare i comodi della corruzione, una corruzione che ormai è chiaro che danneggia solo il popolo degli onesti perché non si ribella.

La stessa Associazione Nazionale Magistrati consapevole dell’effetto che avrà la sua dichiarazione, sta invitando il presidente Davigo a frenare con lo scontro diretto, è la prima volta che un organo tanto importante esce allo scoperto e attacca direttamente il sistema politico mettendo la legge contro la politica che finora ha goduto l’immunità per mancanza o paura di combatterla, facendo si che molti reati di corruzione vadano in prescrizione con giudizi sommari perché si tratta di personaggi potenti.

Ci voleva qualcuno che desse una mano a Raffaele Cantone affiancandolo nella lotta alla corruzione, gli italiani nelle loro tasche sentono ancora l’effetto prodotto nel sistema dal Mose, dall’Expo, e dalle tante cattedrali nel deserto costruite e inutilizzate prodotte al solo scopo di fregare il popolo, nessuno dice niente quando a pagare è il popolo, nessuno è processato, nessuno è costretto a rimborsare il maltolto, il carcere esiste solo per i veri poveri che rubano il classico pezzo di formaggio.

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