mercoledì 16 dicembre 2015

La sanità campana in grave crisi di identità, senza soldi e assistenza negata.

Da oggi i camici bianchi incroceranno le braccia per combattere contro un sistema che oltre a penalizzare l’utenza, penalizza fortemente la categoria sanitaria.

Oggi in Campania, chi si vuole curare o deve spendere di tasca propria, oppure deve spostarsi nelle regioni del Nord contribuendo a creare in giro vizioso che compromette maggiormente la finanza delle casse regionali, nel momento che dalle Asl del Nord ci chiedono di onorare le prestazioni effettuate per l’utenza del Sud, prestazioni che in questo caso costano due volte tanto, questo alla ministra Lorenzin interessa poco, l’importante è raggiungere l’obiettivo tagliare, tagliare e ancora tagliare.

L’obiettivo del governo e quello di tutelare le banche che hanno dato il loro appoggio a Matteo Renzi prima di lanciarlo nella finestra del Consiglio dei Ministri, l’impegno assunto con i banchieri deve essere mantenuto anche sacrificando il popolo, ubbidendo al Premier, i suoi ministri stanno apportando tagli un pò in tutti i settori pur di salvare le banche, i privilegi dei politici, le loro pensioni intoccabili, le stratosferiche liquidazioni dei potenti che nemmeno Ali Babà potrebbe corrispondere.

Tutto questo sacrificando chi deve soltanto ubbidire senza potersi ribellare se non con il voto per il quale, devono passare ancora trenta mesi circa, per i politici attuali, le loro pensioni, le buonuscite, i vitalizi, i privilegi costituiscono diritti acquisiti, ma il diritto alla salute che il popolo si era guadagnato con le lotte non rientra nei diritti  acquisiti, per loro il popolo non godrebbe di diritti, ma solo di doveri, doveri di pagare le tasse per servizi sempre più ridotti e scadenti, un padre che aiuta i figli ricchi e castiga quelli poveri non merita rispetto, ma solo disprezzo.

Nessun commento: