Se due personaggi noti per la loro ostilità verso la città del sole usano un linguaggio dispregiativo nei confronti di Napoli, la colpa è di chi ne da adito.
Assodato che per Salvini tutto va bene se serve a stare in televisione e ad accaparrare voti, sta dimostrando come politico di avere una grande predisposizione a sfruttare gli errori degli altri e sfruttare soprattutto la corrente per cavalcare l’onda, Giletti, ha messo il carico pesante perché tutti hanno capito che indipendentemente da ciò che dice, si sta preparando per il lancio nella grande politica, deve solo assicurarsi una remunerazione maggiore di quella che guadagna come giornalista.
Ma, gli argomenti che questi due personaggi hanno trattato dobbiamo anche accettarli e fare un mea culpa, purtroppo loro possono vantarsi di avere la mafia con i colletti bianchi nascosta, noi abbiamo tanti ladri di polli allo scoperto, loro hanno un territorio sommerso da rifiuti velenosi sotterrati direttamente nell’acqua, noi abbiamo le discariche della camorra e le cartacce disseminate sui marciapiedi e nelle strade con tanti sacchetti dei rifiuti a volte lanciati dall’auto in corsa, questo è innegabile e non lo si può nascondere.
Al popolo del Sud, e prettamente a quello napoletano basterebbe, una maggiore presa di coscienza, un maggiore rispetto per l’ambiente nel quale vive, nel quale vivono i suoi figli e toglierebbe dalle mani di questi signorotti le scalette e i notiziari per racimolar voti e odience sparlando di una citta della quale potrebbero e dovrebbero sciacquarsi la bocca, e invece viene offerta loro la possibilità di mettersi in mostra a discapito della città più amata al mondo.
Il popolo partenopeo non può sentirsi offeso dalle parole di Salvini e Giletti se continua a buttare la cartaccia per terra quando a poca distanza c’è il cestino, oppure abusando con la raccolta differenziata mescolando i rifiuti, se quella parte di cittadini ancora restia ad accettare le regole si integra nel sistema, Napoli può veramente farli zittire questi individui, ma adesso i loro insulti potranno e dovranno costituire uno sprono a migliorare e togliere dalle loro mani le armi della diffamazione, solo allora possiamo e abbiamo il diritto di offenderci.
Assodato che per Salvini tutto va bene se serve a stare in televisione e ad accaparrare voti, sta dimostrando come politico di avere una grande predisposizione a sfruttare gli errori degli altri e sfruttare soprattutto la corrente per cavalcare l’onda, Giletti, ha messo il carico pesante perché tutti hanno capito che indipendentemente da ciò che dice, si sta preparando per il lancio nella grande politica, deve solo assicurarsi una remunerazione maggiore di quella che guadagna come giornalista.
Ma, gli argomenti che questi due personaggi hanno trattato dobbiamo anche accettarli e fare un mea culpa, purtroppo loro possono vantarsi di avere la mafia con i colletti bianchi nascosta, noi abbiamo tanti ladri di polli allo scoperto, loro hanno un territorio sommerso da rifiuti velenosi sotterrati direttamente nell’acqua, noi abbiamo le discariche della camorra e le cartacce disseminate sui marciapiedi e nelle strade con tanti sacchetti dei rifiuti a volte lanciati dall’auto in corsa, questo è innegabile e non lo si può nascondere.
Al popolo del Sud, e prettamente a quello napoletano basterebbe, una maggiore presa di coscienza, un maggiore rispetto per l’ambiente nel quale vive, nel quale vivono i suoi figli e toglierebbe dalle mani di questi signorotti le scalette e i notiziari per racimolar voti e odience sparlando di una citta della quale potrebbero e dovrebbero sciacquarsi la bocca, e invece viene offerta loro la possibilità di mettersi in mostra a discapito della città più amata al mondo.
Il popolo partenopeo non può sentirsi offeso dalle parole di Salvini e Giletti se continua a buttare la cartaccia per terra quando a poca distanza c’è il cestino, oppure abusando con la raccolta differenziata mescolando i rifiuti, se quella parte di cittadini ancora restia ad accettare le regole si integra nel sistema, Napoli può veramente farli zittire questi individui, ma adesso i loro insulti potranno e dovranno costituire uno sprono a migliorare e togliere dalle loro mani le armi della diffamazione, solo allora possiamo e abbiamo il diritto di offenderci.
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