giovedì 19 novembre 2015

Grande politica, rapimento e assassinio di Aldo Moro, Cutolo lanciò delle accuse alla Dc.

A distanza di trentasette anni, Gianfranco Donadio, magistrato dell’antimafia, riapre il caso Moro quando i presunti responsabili sono o estinti o fuori gioco.

A proporre di sentire Raffaele Cutolo come persona informata dei fatti, è stato il consulente Gianfranco Donadio. Ex procuratore nazionale aggiunto antimafia con deleghe sui distretti di Palermo e Salerno, Donadio è ritenuto la memoria storica della commissione parlamentare sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro, ha tirato fuori un’intervista rilasciata da Raffaele Cutolo di tanto tempo fa con la quale, lo stesso fa precisi riferimenti agli avvenimenti che scossero l’Italia.

Nell’intervista, l’ex capo indiscusso della nco, dichiarò che fu contattato da Nicolino Selis, uno dei capi della banda della Magliana che conosceva il luogo della prigionia di Moro, mi fu chiesto di interessarmene, ma fui informato da Enzo Casillo, mio luogotenente a Roma, che la cosa non era gradita ai politici nazionali.

Cutolo fu riascoltato il 14 settembre, nel carcere di Parma dove è detenuto al 41-bis, dai consulenti della commissione parlamentare, Donadio e il luogotenente Giuseppe Boscheri, durante quel colloquio, durato due ore e mezza, Cutolo avrebbe confermato elementi accennati, e fatto altri nomi di capi che  parteciparono all’azione, dichiarazioni per ora secretate, come si legge anche sul Mattino di Napoli.

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