I reati contestati sono tanti, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio di droga, usura, truffa, falso, corruzione, concussione e abuso d’ufficio.
Sono sedici in totale le persone finite in manette legate all’inchiesta della Questura di Caserta, tra questi, anche i tre agenti che avrebbero fatto da scorta non autorizzata a Gigi D’Alessio in occasione del suo concerto alla Reggia di Caserta, gli agenti ammanettati sono, Alessandro Albano, 48enne, Nunziante Camarca, 37enne, e Domenico Petrillo, 41enne, come riportato dal CorrMezz di Napoli, le accuse dalle quali devono difendersi, sono gravissime.
Potrebbe sembrare pubblicità gratis la campagna scatenata nei confronti del noto cantante napoletano, già un mese prima del concerto si cominciò con notizie provocatorie sugli incassi e donazioni, tanto che si valutò anche l’eventualità di annullare tutto, ma gli interessi e i contratti già stipulati, costrinsero gli organizzatori ad andare avanti, le penalità da pagare sarebbero state enormi, ma quel concerto ha scatenato un putiferio senza precedenti, generando anche, presunti collegamenti con le organizzazioni malavitose.
Adesso un’altra tegola cade sulla testa del cantautore partenopeo, l’amicizia con uno degli agenti arrestati che a sua detta, avrebbe abusato del suo potere e grado per fare da scorta all’artista, ma sono tante le notizie sparse in giro, come pure, la ragazza parente di un capo clan che ha cantato durante il concerto, oltre all’accusa di spaccio di droga che avrebbero esercitato gli arrestati, per il bene di Gigi, sarebbe una fortuna se la faccenda finisse qui.
Sono sedici in totale le persone finite in manette legate all’inchiesta della Questura di Caserta, tra questi, anche i tre agenti che avrebbero fatto da scorta non autorizzata a Gigi D’Alessio in occasione del suo concerto alla Reggia di Caserta, gli agenti ammanettati sono, Alessandro Albano, 48enne, Nunziante Camarca, 37enne, e Domenico Petrillo, 41enne, come riportato dal CorrMezz di Napoli, le accuse dalle quali devono difendersi, sono gravissime.
Potrebbe sembrare pubblicità gratis la campagna scatenata nei confronti del noto cantante napoletano, già un mese prima del concerto si cominciò con notizie provocatorie sugli incassi e donazioni, tanto che si valutò anche l’eventualità di annullare tutto, ma gli interessi e i contratti già stipulati, costrinsero gli organizzatori ad andare avanti, le penalità da pagare sarebbero state enormi, ma quel concerto ha scatenato un putiferio senza precedenti, generando anche, presunti collegamenti con le organizzazioni malavitose.
Adesso un’altra tegola cade sulla testa del cantautore partenopeo, l’amicizia con uno degli agenti arrestati che a sua detta, avrebbe abusato del suo potere e grado per fare da scorta all’artista, ma sono tante le notizie sparse in giro, come pure, la ragazza parente di un capo clan che ha cantato durante il concerto, oltre all’accusa di spaccio di droga che avrebbero esercitato gli arrestati, per il bene di Gigi, sarebbe una fortuna se la faccenda finisse qui.
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