martedì 20 ottobre 2015

Campania, la Regione ha condotto lo studio per certificare i terreni e le acque.

Vero o non vero, sembrerebbe affiorare la verità sulla terra dei fuochi, Vincenzo De Luca si sta battendo per farla emergere, acque e terre, quasi tutto sano.

Circa il 97 per cento della Campania sarebbe risultato sano e incontaminato, i dati sarebbero scaturiti da accertamenti capillari eseguiti in circa sei mesi di indagini e analisi, a gridarlo ai quattro venti milanesi, è addirittura il governatore campano, forte dei risultati che gli sono stati conferiti dall’Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno, in base ai quali, acqua, aria e suoli sarebbero risultati esenti da sostanze nocive e quindi perfettamente sani.

La Campania è una terra buona, produce frutta e verdura genuina, i dati confortanti sarebbero stati inoltrati anche ai ministeri della Salute e l'Istituto superiore della sanità, in merito, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, in un messaggio a De Luca, conferma il grande rapporto di collaborazione tra le parti e conferma l'importanza della necessità di condividere informazioni tra Stato ed enti locali per il bene della salute dei cittadini e per il bene del territorio.

Queste le informazioni arrivate attraverso la grande stampa, problemi non più esistenti, tutto sparito alla vista dei 450 milioni che il governo stanzierà per il territorio campano, ma è vero, oppure è un’altra manovra ben combinata tra gli occupanti delle varie poltrone del governo allo scopo di indirizzare l’economia campana lontana dall’assistenza sanitaria, niente infezioni nell’aria, nessun riconoscimento dei tumori, niente assistenza a carico dello Stato per l’inerzia del passato.

Se fosse accertato questo come eventualmente vero, sarebbe la più grande beffa associata al disastro biologico ai danni degli italiani che la storia umana, abbia mai registrato, non si tratterebbe più di una truffa finanziaria, bensì di un furto alla salute, un continuo esporre gli italiani agli eventuali veleni volutamente celati con l’aggravarsi della situazione sanitaria nella Regione e oltre, e allora non basterebbe più mandarli a casa.

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