mercoledì 30 settembre 2015

Napoli, napoletani schiavi dei padroni cinesi, sta accadendo quello che molti prospettavano.

Irruzione di Carabinieri e Ispettori, sedici operai al lavoro nero creato dai cinesi, circa quattrocento euro al mese per tredici ore di lavoro sotto video sorveglianza.

Carabinieri e Ispettori del lavoro, hanno operato un blitz in alcuni locali di Casoria, un quartiere periferico di Napoli, appena fatto ingresso nella struttura adibita a fabbrica, sono stati notati subito gli operai che invece di essere di nazionalità cinese, erano tutti italiani, e precisamente napoletani, giovani che per colpa della crisi, hanno preferito più assoggettarsi alle regole schiaviste dei cinesi che delinquere per vivere e per aiutare parzialmente le loro famiglie.

Quello che molti temevano, purtroppo si sta verificando, i vecchi padroni diventati schiavi degli occupanti cinesi che arrivano con le loro valigette piene di dollari e comprano quello che gli occorre, con esso, anche la manod’opera non più cinese diventata padrona, ma, schiavitù partenopea, però, al prezzo cinese, non più di 20 euro al giorno, prendere o lasciare.

I titolari delle due aziende controllate, per evitare sequestri e chiusura, hanno accettato le sanzioni sommate a più di diecimila euro e hanno assunto con contratto a tempo indeterminato le sedici unità produttive in brevissimo tempo, facendo tirare un sospiro di sollievo ai dipendenti regolarmente inquadrati e con regolari contribuzioni, i quali da oggi in poi, potranno godere della supervisione dei Carabinieri per qualsiasi irregolarità fosse praticata nei loro confronti.

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