Tracciato il primo quadro sullo stato di salute del vulcano più temuto d’Europa, La Solfatara di Pozzuoli.
I primi risultati dell'esplorazione del sottosuolo mediante perforazione, sono stati presentati oggi a Napoli, dagli esami è stata tracciata la mappa e la grandezza della cavità presente nel sottosuolo capace di creare fenomeni bradisismici con la modellazione altimetrica del suolo, essa si estenderebbe da Monte di Procida a Posillipo e non comprende tutta Napoli come pensato finora, teoria giustificata anche dagli effetti noti del passato bradisismo che alzò Pozzuoli di molti metri.
Dagli studi effettuati, i ricercatori hanno anche individuato il meccanismo che procurerebbe il movimento altimetrico del suolo, il fenomeno sarebbe causato dal magma che riscalda l’acqua sovrastante che a sua volta farebbe gonfiare le rocce con il successivo aumento dei volumi e l’innalzamento del suolo, il progetto del monitoraggio, prevede un primo pozzo pilota di 500 metri già realizzato e un secondo di 3,5 chilometri ancora da realizzare.
Nel primo pozzo realizzato è stata istallata una strumentazione capace di rilevare in ogni momento lo stato di quiete o di sofferenza del vulcano al fine di capire in anticipo l’eventuale aumento della sua temperatura capace di provocare un altro bradisismo o altro.
I primi risultati dell'esplorazione del sottosuolo mediante perforazione, sono stati presentati oggi a Napoli, dagli esami è stata tracciata la mappa e la grandezza della cavità presente nel sottosuolo capace di creare fenomeni bradisismici con la modellazione altimetrica del suolo, essa si estenderebbe da Monte di Procida a Posillipo e non comprende tutta Napoli come pensato finora, teoria giustificata anche dagli effetti noti del passato bradisismo che alzò Pozzuoli di molti metri.
Dagli studi effettuati, i ricercatori hanno anche individuato il meccanismo che procurerebbe il movimento altimetrico del suolo, il fenomeno sarebbe causato dal magma che riscalda l’acqua sovrastante che a sua volta farebbe gonfiare le rocce con il successivo aumento dei volumi e l’innalzamento del suolo, il progetto del monitoraggio, prevede un primo pozzo pilota di 500 metri già realizzato e un secondo di 3,5 chilometri ancora da realizzare.
Nel primo pozzo realizzato è stata istallata una strumentazione capace di rilevare in ogni momento lo stato di quiete o di sofferenza del vulcano al fine di capire in anticipo l’eventuale aumento della sua temperatura capace di provocare un altro bradisismo o altro.
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