Dieci persone sono risultate implicate a vario titolo nell’indagine per bancarotta fraudolenta a carico dell’Associazione case di cura “Divina Provvidenza”.
Dieci persone sono state tratte in arresto dalla Guardia di Finanza, tre in carcere e sette ai domiciliari accusati di frode a vario titolo, ci sarebbe anche il senatore Ncd Antonio Azzolini tra i destinatari del provvedimento d’arresto, la notifica per l’arresto è stata già presentata in Parlamento, tra le dieci persone implicate nello scandalo, ci sono anche due suore, messe a capo dell’associazione con poteri direttivi e amministrativi.
Gli indagati a vario titolo implicati nel crac sono venticinque, tra di loro compaiono professionisti, ex amministratori della Cdp e politici locali, i loro nomi appaiono tutti coinvolti nei vari episodi di dissipazione e distrazione delle risorse finanziarie dell’associazione che riguarderebbero la modica somma di 500 milioni di euro di debiti a carico della Congregazione Ancelle Divina Provvidenza con sedi a Bisceglie, Foggia e Potenza.
Ammonterebbero a circa 350 milioni di euro solo i debiti nei confronti dello Stato, a nove dei dieci destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del tribunale di Trani Rosella Volpe su richiesta del procuratore aggiunto Francesco Giannella e del sostituto procuratore Silvia Curone, la Procura contesta il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più reati.
Dieci persone sono state tratte in arresto dalla Guardia di Finanza, tre in carcere e sette ai domiciliari accusati di frode a vario titolo, ci sarebbe anche il senatore Ncd Antonio Azzolini tra i destinatari del provvedimento d’arresto, la notifica per l’arresto è stata già presentata in Parlamento, tra le dieci persone implicate nello scandalo, ci sono anche due suore, messe a capo dell’associazione con poteri direttivi e amministrativi.
Gli indagati a vario titolo implicati nel crac sono venticinque, tra di loro compaiono professionisti, ex amministratori della Cdp e politici locali, i loro nomi appaiono tutti coinvolti nei vari episodi di dissipazione e distrazione delle risorse finanziarie dell’associazione che riguarderebbero la modica somma di 500 milioni di euro di debiti a carico della Congregazione Ancelle Divina Provvidenza con sedi a Bisceglie, Foggia e Potenza.
Ammonterebbero a circa 350 milioni di euro solo i debiti nei confronti dello Stato, a nove dei dieci destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del tribunale di Trani Rosella Volpe su richiesta del procuratore aggiunto Francesco Giannella e del sostituto procuratore Silvia Curone, la Procura contesta il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più reati.
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