La controversa questione che contrappone da decenni cattolici e laici e che ha avuto un lunghissimo iter nelle aule di giustizia è arrivata alla fine, la nostra cultura sta bene così comé.
Il Ministro Bussetti in merito alla controversia nata in seguito alla richiesta da parte di alcune mamme di abolire il Crocifisso dalle aule scolastiche frequentate da alunni di diversa religione, forte anche della pronuncia della Grande Camera della Corte europea per i diritti dell'uomo che ha ritenuto illegittimo il ricorso al Tar presentato da due mamme ha dichiarato legittimo non solo l’esposizione Crocifisso ma anche del Presepe perché ambedue fanno parte della nostra cultura.
La motivazione espressa nel ricorso che fu presentato al Tar si chiedeva espressamente l’abolizione dei simboli religiosi esposti negli istituti e nei luoghi pubblici in nome di una parità religiosa e delle diverse ideologie derivate, secondo la Consulta l'esposizione del crocifisso nei luoghi pubblici - in particolare nelle scuole, nelle aule di giustizia e nei seggi elettorali è da considerare legittima e non contrastante con i principi costituzionali di uguaglianza dei cittadini, di libertà di religione e di laicità dello Stato.
Il Ministro bussetti chiarisce anche che per quanto riguarda la costituzionalità non esiste contraddizione perché la collocazione del Crocifisso risulta ben definita anche in due articoli della nostra Costituzione, ma poi, se per un cristiano guardare un simbolo religioso di un’altra cultura lo lascia indifferente perché la stessa cosa non potrebbe fare chi crede si professa di religione diversa, se veramente vuole integrarsi lo faccia, nessuno può pretendere di modificare la nostra cultura ne religiosa ne tantomeno la nostra vita sociale.
Il Ministro Bussetti in merito alla controversia nata in seguito alla richiesta da parte di alcune mamme di abolire il Crocifisso dalle aule scolastiche frequentate da alunni di diversa religione, forte anche della pronuncia della Grande Camera della Corte europea per i diritti dell'uomo che ha ritenuto illegittimo il ricorso al Tar presentato da due mamme ha dichiarato legittimo non solo l’esposizione Crocifisso ma anche del Presepe perché ambedue fanno parte della nostra cultura.
La motivazione espressa nel ricorso che fu presentato al Tar si chiedeva espressamente l’abolizione dei simboli religiosi esposti negli istituti e nei luoghi pubblici in nome di una parità religiosa e delle diverse ideologie derivate, secondo la Consulta l'esposizione del crocifisso nei luoghi pubblici - in particolare nelle scuole, nelle aule di giustizia e nei seggi elettorali è da considerare legittima e non contrastante con i principi costituzionali di uguaglianza dei cittadini, di libertà di religione e di laicità dello Stato.
Il Ministro bussetti chiarisce anche che per quanto riguarda la costituzionalità non esiste contraddizione perché la collocazione del Crocifisso risulta ben definita anche in due articoli della nostra Costituzione, ma poi, se per un cristiano guardare un simbolo religioso di un’altra cultura lo lascia indifferente perché la stessa cosa non potrebbe fare chi crede si professa di religione diversa, se veramente vuole integrarsi lo faccia, nessuno può pretendere di modificare la nostra cultura ne religiosa ne tantomeno la nostra vita sociale.
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