Bambini Rom. |
Gli impiegati dell’ufficio affari sociali del municipio di Castelvolturno, hanno descritto la situazione come semplicemente raccapricciante, gli otto minori, dai due ai diciassette anni, vivevano senza l’assistenza di alcun adulto all’interno di una piccola tenda da campeggio, priva di qualsivoglia necessità igienica e sanitaria.
Sono sopravvissuti nel frattempo solo grazie alle attenzioni delle persone che abitano nei paraggi, i quali, portavano loro da mangiare e da bere, allertata l’assessora agli affari sociali del Comune domiziano “Rosalba Scafuro”, ha preso atto dell’incredibile realtà nella quale vivevano gli otto minori di etnia rom; sette sono fratelli, affidati alla più grande di loro, a sua volta incinta e che convive con l’ottavo minorenne, un suo coetaneo, come si legge sul Mattino di Napoli.
L’unico vantaggio che hanno avuto questi ragazzi e che essendo abituati a una vita nomade si sono adattati a quello che passa il convento, proviamo a immaginare come se la sarebbero cavata i nostri figli, i figli della società moderna abituati come sono ad avere tutto allo schiocco delle dita, in sintesi questi usano la stessa tecnica di arrangiarsi del popolo del sud Italia che se mettesse in atto il suo potenziale mentale potrebbe dare filo da torcere alla Padania e a chi si sente superiore.
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