Un poco di giustizia è stata resa al popolo casertano e non solo, il bene della camorra casalese ritorna al popolo offeso e lapidato sotto forma di centro per l’Igiene mentale.
Da villa simbolo della potenza economica del clan dei Casalesi, a Centro Riabilitativo per la salute mentale dei casalesi e dell'intero casertano, costruita da Walter Schiavone, fratello di Sandokan, grazie a fondi regionali, diventerà "Centro Riabilitativo per la salute mentale", è il minimo che si possa fare per bilanciare parte del malessere vissuto da una società laboriosa e onesta come quella della città casertana tristemente famosa e additata come malavitosa.
La festa per la conclusione dei lavori è prevista lunedì 30 gennaio (ore 10) alla presenza di Renato Natale, sindaco anticamorra di Casal di Principe, Mario De Biase, direttore generale dell'ASL Caserta, Raffaele Cantone, presidente dell'Anac e dei tre magistrati che disposero la confisca della villa quando il clan si trovava all’apice della sua espansione camorristica, i magistrati Maria Vittoria Foschini, Diego Marmo e Francesco Cananzi.
Agrorinasce, il Consorzio che gestisce beni confiscati, questo è il secondo bene sottratto alla camorra e ridato ai cittadini casalesi, è un altro simbolo del contrasto alla camorra attraverso la confisca dei beni patrimoniali, ma nel futuro dovrà diventare un simbolo nel riutilizzo sociale e pubblico dei beni confiscati alle mafie, l’occasione inorgoglisce i cittadini di Casal di Principe e permette loro di camminare a testa alta e riacquistare la dignità calpestata negli anni scorsi da un sistema che ardimentosamente di autodefiniva: ”Il terzo Stato”
Da villa simbolo della potenza economica del clan dei Casalesi, a Centro Riabilitativo per la salute mentale dei casalesi e dell'intero casertano, costruita da Walter Schiavone, fratello di Sandokan, grazie a fondi regionali, diventerà "Centro Riabilitativo per la salute mentale", è il minimo che si possa fare per bilanciare parte del malessere vissuto da una società laboriosa e onesta come quella della città casertana tristemente famosa e additata come malavitosa.
La festa per la conclusione dei lavori è prevista lunedì 30 gennaio (ore 10) alla presenza di Renato Natale, sindaco anticamorra di Casal di Principe, Mario De Biase, direttore generale dell'ASL Caserta, Raffaele Cantone, presidente dell'Anac e dei tre magistrati che disposero la confisca della villa quando il clan si trovava all’apice della sua espansione camorristica, i magistrati Maria Vittoria Foschini, Diego Marmo e Francesco Cananzi.
Agrorinasce, il Consorzio che gestisce beni confiscati, questo è il secondo bene sottratto alla camorra e ridato ai cittadini casalesi, è un altro simbolo del contrasto alla camorra attraverso la confisca dei beni patrimoniali, ma nel futuro dovrà diventare un simbolo nel riutilizzo sociale e pubblico dei beni confiscati alle mafie, l’occasione inorgoglisce i cittadini di Casal di Principe e permette loro di camminare a testa alta e riacquistare la dignità calpestata negli anni scorsi da un sistema che ardimentosamente di autodefiniva: ”Il terzo Stato”
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