domenica 6 novembre 2016

Caserta, a Casal di Principe l’abusivismo edilizio commesso con la complicità della vecchia politica.

Abusivi non sono solo i cittadini che li hanno commessi, ma anche la politica dell’epoca che avrebbe chiuso tutt’e due gli occhi in cambio di voti.

Casal di Principe, la Procura ordina l'abbattimento di 140 abitazioni costruite abusivamente negli anni e nei decenni passati, nell’inchiesta potrebbe essere colpito anche l’attuale sindaco di Casal di Principe “Renato Natale” per omissioni in atti di ufficio e per questo, finire per essere iscritto nel registro degli indagati, è quanto si legge sulle pagine del Mattino di Napoli, ma la farebbero franca i passati responsabili del territorio casalese, correi di aver permesso lo scempio condannato dalla Procura non solo a Casal di Principe.

L’ordine di abbattimento delle 140 costruzioni abusive, è stato emesso dalla procura di Santa Maria Capua Vetere, ma il primo cittadino si è opposto, «demolire quegli immobili vorrebbe dire distrarre tutta una serie di risorse economiche che invece abbiamo pensato di impegnare per creare infrastrutture al servizio della comunità», questa è la motivazione abbastanza oggettiva per combattere l’ordinanza della Procura casertana.

Senza contare due fattori determinanti, il primo, è che non si tratterebbe di costruzioni a scopo speculativo ma prettamente a carattere familiare, cioè, dare la possibilità ai figli di godere un poco di agiatezza conquistata con enormi sacrifici, anche se realizzata senza passare attraverso i canali delle istituzioni, secondo, anche l’acquisizione e la trascrizione delle abitazioni incriminate nei registri immobiliari del comune costituirebbe l’ampliamento degli inquilini dopo essersi sacrificati per il raggiungimento dell’obiettivo primario, “La Casa per i figli”.

Abbattere vorrebbe dire anche esporre le casse comunali a uno stillicidio e un dissanguamento enorme che porrebbe facilmente il comune in ginocchio dopo poche esecuzioni, senza contare le difficoltà successive per il recupero dei costi sostenuti da parte degli ex proprietari, l’alternativa, sarebbe quella di fermare le ruspe e dove sussistano le condizioni, la trascrizione nei registri immobiliari del comune per evitare gli abbattimenti.

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