La questione ambientale richiede più dello smaltimento, a giocare contro è la diseducazione civica ancora evidente e i roghi che continuano a illuminare nel buio spargendo la morte.
Rimuovere le ecoballe di rifiuti dai siti di stoccaggio costituisce solo l’inizio di quanto andrebbe fatto, il fattore determinante, e più importante ancora, sarebbe quello della bonifica, ma prima ancora bisognerebbe eliminare del tutto il rumore assordante prodotto dal crepitio delle fiamme dei roghi che nella notte illuminano le periferie, ne sa qualcosa chi vive e dorme in quelle zone, fuochi notturni che ancora non si riesce a farli tacere e spegnere, è a monte che bisognerebbe intervenire, a valle il fenomeno ha già prodotto i suoi nefasti effetti elargendo tumori e affezioni respiratorie.
Lo smaltimento delle ecoballe costituisce un’altra risorsa di grande arricchimento per chi la gestirà, ormai il popolo è preparato a questo, si è fatto di peggio, ma è necessario battersi per la bonifica e per l’eliminazione dei roghi con sistemi repressivi eliminandoli alla fonte, controllare lo smaltimento industriale illecito direttamente dove esso è prodotto, spostare altrove la manovalanza a buon mercato costituita dai nomadi o Rom, non servono parole, ma occorre porre in atto le soluzioni.
Il problema ecologico della Campania sembra essere entrato nell’ottica della gestione De Luca, la sua attenzione sarebbe rivolta sì alla rimozione delle ecoballe, ma anche e soprattutto alla bonifica, l’ordine giusto delle fasi sarebbe (prevenzione, smaltimento e bonifica) se uno solo di questi obiettivi non e posto in essere, vanificherà tutto il lavoro svolto costituendo solo un’altra fuga di capitali a favore delle ecomafie che si sono organizzate per lo spolpamento dell’osso ancora con tanta carne attaccata a esso.
Rimuovere le ecoballe di rifiuti dai siti di stoccaggio costituisce solo l’inizio di quanto andrebbe fatto, il fattore determinante, e più importante ancora, sarebbe quello della bonifica, ma prima ancora bisognerebbe eliminare del tutto il rumore assordante prodotto dal crepitio delle fiamme dei roghi che nella notte illuminano le periferie, ne sa qualcosa chi vive e dorme in quelle zone, fuochi notturni che ancora non si riesce a farli tacere e spegnere, è a monte che bisognerebbe intervenire, a valle il fenomeno ha già prodotto i suoi nefasti effetti elargendo tumori e affezioni respiratorie.
Lo smaltimento delle ecoballe costituisce un’altra risorsa di grande arricchimento per chi la gestirà, ormai il popolo è preparato a questo, si è fatto di peggio, ma è necessario battersi per la bonifica e per l’eliminazione dei roghi con sistemi repressivi eliminandoli alla fonte, controllare lo smaltimento industriale illecito direttamente dove esso è prodotto, spostare altrove la manovalanza a buon mercato costituita dai nomadi o Rom, non servono parole, ma occorre porre in atto le soluzioni.
Il problema ecologico della Campania sembra essere entrato nell’ottica della gestione De Luca, la sua attenzione sarebbe rivolta sì alla rimozione delle ecoballe, ma anche e soprattutto alla bonifica, l’ordine giusto delle fasi sarebbe (prevenzione, smaltimento e bonifica) se uno solo di questi obiettivi non e posto in essere, vanificherà tutto il lavoro svolto costituendo solo un’altra fuga di capitali a favore delle ecomafie che si sono organizzate per lo spolpamento dell’osso ancora con tanta carne attaccata a esso.
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