mercoledì 29 aprile 2015

Caserta, nuovi guai per Nicola Cosentino.

In carcere il cognato e un agente della Polizia Penitenziaria per averlo agevolato oltre all’obbligo di dimora per la moglie.

L’accusa che avrebbe fatto aprire le porte del carcere per l’Agente di Polizia penitenziaria e per il cognato dell’ex parlamentare sarebbe stata quella di aver fatto pervenire nella sua cella a Secondigliano alcuni oggetti elettronici e biglietti con notizie, il tramite sarebbe stato il cognato 54enne Giuseppe Esposito come risulterebbe anche da alcuni filmati mentre avveniva il passaggio del materiale nelle mani degli agenti penitenziari, come si legge sul quotidiano ANSA.

Il trasferimento ad altra sede di penitenza scattò in seguito a una perquisizione nella sua cella napoletana e al ritrovamento di un Ipod che gli era stato recapitato appunto dagli agenti penitenziari finiti in manette per corruzione fu per questo motivo che Cosentino fu trasferito dal carcere di Secondigliano a quello di Terni, l’accusa che al momento tiene ancora i cancelli chiusi per Cosentino, sono sempre le stesse associazione per delinquere finalizzata allo scopo mafioso e collusione con la camorra casalese.

A favorire agevolazioni e recapiti vari, sarebbe stato l’agente di Polizia penitenziaria Umberto Vitale, 43 anni, in servizio nel carcere di Secondigliano, avrebbe incontrato il cognato dell' ex sottosegretario Cosentino, Giuseppe Esposito, consigliere comunale a Trentola Ducenta (Caserta) in 36 occasioni, alcune delle quali filmate, il tutto in cambio di soldi e di favori

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