Ospedale San Giuliano: i medici hanno dovuto rivolgersi ai carabinieri per tenere a freno, feriti, ammalati e parenti al Pronto Soccorso, e anche per cautelare la loro professionalità.
Ieri sera, al Pronto Soccorso del San Giuliano solo due medici lasciati a fronteggiare l’attacco che ogni giorno viene sferrato dai degenti e dai loro familiari che non accettano le scuse dei sanitari e chiedono la dovuta assistenza, due soli medici per fronteggiare l’emergenza, la direzione sanitaria applica la formula del lenzuolo corto con il quale vorrebbe coprire sia le spalle che i piedi, ossia, i medici dei reparti dovrebbero aiutare i colleghi del P. S. abbandonando i degenti delle corsie.
L’emergenza sembra sia scattata dopo che i medici precari hanno dato forfait presentando i loro certificati di malattia, una forza lavoro a buon mercato a disposizione della direzione sanitaria fortemente gestibile per la speranza di essere regolarizzati nel sistema, il base alle voci raccolte nell’ambiente, potrebbero essere queste le motivazioni che avrebbero spinto i medici precari ad assentarsi, ma anche se molto motivate, non è un giusto motivo per maltrattare chi ha bisogno di cure, con queste motivazioni ci si presenta come avventurieri e non come missionari come richiederebbe la professione e il giuramento fatto.
I due specialisti dopo aver risposto alla richiesta di scendere nel presidio di P. S. hanno deciso di allertare i carabinieri della Compagnia di Giugliano spiegando l’ingestibile situazione e per non caricarsi di responsabilità per la scarsità del servizio offerto, una situazione di promiscuità che nemmeno le guardie giurate riescono a fronteggiare, tocca alla direzione sanitaria provvedere alla soluzione definitiva della precarietà sanitaria, in questo modo il presidio di pronto soccorso sarebbe meglio chiuderlo o dargli un altro indirizzo.
Ieri sera, al Pronto Soccorso del San Giuliano solo due medici lasciati a fronteggiare l’attacco che ogni giorno viene sferrato dai degenti e dai loro familiari che non accettano le scuse dei sanitari e chiedono la dovuta assistenza, due soli medici per fronteggiare l’emergenza, la direzione sanitaria applica la formula del lenzuolo corto con il quale vorrebbe coprire sia le spalle che i piedi, ossia, i medici dei reparti dovrebbero aiutare i colleghi del P. S. abbandonando i degenti delle corsie.
L’emergenza sembra sia scattata dopo che i medici precari hanno dato forfait presentando i loro certificati di malattia, una forza lavoro a buon mercato a disposizione della direzione sanitaria fortemente gestibile per la speranza di essere regolarizzati nel sistema, il base alle voci raccolte nell’ambiente, potrebbero essere queste le motivazioni che avrebbero spinto i medici precari ad assentarsi, ma anche se molto motivate, non è un giusto motivo per maltrattare chi ha bisogno di cure, con queste motivazioni ci si presenta come avventurieri e non come missionari come richiederebbe la professione e il giuramento fatto.
I due specialisti dopo aver risposto alla richiesta di scendere nel presidio di P. S. hanno deciso di allertare i carabinieri della Compagnia di Giugliano spiegando l’ingestibile situazione e per non caricarsi di responsabilità per la scarsità del servizio offerto, una situazione di promiscuità che nemmeno le guardie giurate riescono a fronteggiare, tocca alla direzione sanitaria provvedere alla soluzione definitiva della precarietà sanitaria, in questo modo il presidio di pronto soccorso sarebbe meglio chiuderlo o dargli un altro indirizzo.
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