mercoledì 25 marzo 2015

Caserta, il capoclan pentito Salvatore Belforte comincia a parlare e i palazzi tremano.

Uccidemmo per gli appalti pubblici, assieme a quest’ affermazione incominciano a viaggiare le notizie che interessano alla polizia e alla magistratura.

L'imprenditore Angelo Grillo di Marcianise avrebbe chiesto l'eliminazione a pagamento di due persone, un affiliato del clan avverso ai Belforte che batteva cassa e un imprenditore che si aggiudicava tutti gli appalti, anche il nome di Riccardo Ventre, ex presidente della Provincia di Caserta compare nei suoi ricordi come presunto legame politico colluso con la malavita.

II quadro accusatorio di Salvatore Belforte inizia a prendere forma, il capo del clan che dominava Marcianise e dintorni, dichiara di essere stato solo il mandante degli omicidi commessi, a metterli in pratica secondo Belforte sarebbero stati i killer, come Bruno Buttone, un sicario prezzolato e senza scrupoli.

Nella sua prima apparizione come pentito, Salvatore Belforte appare nervoso e insofferente a far dubitare della veridicità delle sue affermazioni, gli è accanto il suo nuovo difensore milanese, Riccardo Donzelli, Il pm Luigi Landolfi dell'Antimafia, intanto, raccoglie le prime dichiarazioni dell’ex boss che forse, faranno parte di un faldone ricco di notizie costituenti l’ariete per scardinare le difese della camorra campana.

L'udienza è stata fissata per il prossimo 22 aprile, depositerà le sue affermazioni al cospetto dei giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere assieme a Raffaele Della Volpe, l'uomo che avrebbe partecipato all'omicidio Viciglione, anche Angelo Grillo è oggetto delle attenzioni per pentito, l'impresario delle pulizie che avrebbe vinto gli appalti all'Asl di Caserta a suon di mazzette.

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