Sarebbero servite a poco le tante dimostrazioni e i tanti cortei sfilati per le strade campane organizzati dai comitati nati apposta.
Due grandi società del settore sarebbero pronte a dialogare con il governo centrale per accaparrarsi la costruzione dell’inceneritore previsto per Giugliano che dovrebbe servire a bruciare le ecoballe e con loro anche la vita dei cittadini che abitano nel raggio di trenta chilometri grazie alle emissioni nell’atmosfera dei residui della combustione.
La prima società partecipante alla gara sarebbe la A2A che si era già proposta e partecipato alla prima gara per Giugliano, la seconda sarebbe l’ATI Rti green point global partners Ldt Sevenergo story trest, una Associazione temporanea di impresa che da una ricerca risulterebbe essere formata da un’azienda russa e da una società canadese, pronte a dare il loro alto contributo partecipativo a ospedali e cimiteri, come riportato dal quotidiano “Il Mattino di Napoli”
Pure se l’aggiudicazione pare ancora lontana, la cosa preoccupante è quella di sapere, o capire, che evidentemente il Governo centrale e la Regione Campania hanno già deciso di vendere la pelle dei suoi cittadini al potere mafioso che rovista anche nella monnezza pur di fare cassa, l’impianto dovrebbe servire a liberare in una quindicina di anni la Campania dai sei milioni di ecoballe che la infestano.
Un’operazione che si sarebbe resa necessaria in seguito a una politica scellerata e affaristica che avrebbe portato la nostra Regione sotto la supermulta dall'UE e che grazie a questo pretesto o ricatto europeo, costringerebbe il popolo ad accettarne la costruzione.
Sarebbe il caso di farsi furbi, prima di iniziare quello che forse è già stato deciso, partendo dal punto di costruzione sulla mappa, tracciare un cerchio di trenta chilometri e pretendere che tutti coloro che si trovano all’interno, per trent’anni non debbano pagare tasse allo stato, inoltre , pretendere di avere il controllo sul progetto e sull’esecuzione dei lavori che dovrebbero garantire tecnologie all’avanguardia a controlli trimestrali al fine di tutelare la salute delle vittime dello Stato.
Due grandi società del settore sarebbero pronte a dialogare con il governo centrale per accaparrarsi la costruzione dell’inceneritore previsto per Giugliano che dovrebbe servire a bruciare le ecoballe e con loro anche la vita dei cittadini che abitano nel raggio di trenta chilometri grazie alle emissioni nell’atmosfera dei residui della combustione.
La prima società partecipante alla gara sarebbe la A2A che si era già proposta e partecipato alla prima gara per Giugliano, la seconda sarebbe l’ATI Rti green point global partners Ldt Sevenergo story trest, una Associazione temporanea di impresa che da una ricerca risulterebbe essere formata da un’azienda russa e da una società canadese, pronte a dare il loro alto contributo partecipativo a ospedali e cimiteri, come riportato dal quotidiano “Il Mattino di Napoli”
Pure se l’aggiudicazione pare ancora lontana, la cosa preoccupante è quella di sapere, o capire, che evidentemente il Governo centrale e la Regione Campania hanno già deciso di vendere la pelle dei suoi cittadini al potere mafioso che rovista anche nella monnezza pur di fare cassa, l’impianto dovrebbe servire a liberare in una quindicina di anni la Campania dai sei milioni di ecoballe che la infestano.
Un’operazione che si sarebbe resa necessaria in seguito a una politica scellerata e affaristica che avrebbe portato la nostra Regione sotto la supermulta dall'UE e che grazie a questo pretesto o ricatto europeo, costringerebbe il popolo ad accettarne la costruzione.
Sarebbe il caso di farsi furbi, prima di iniziare quello che forse è già stato deciso, partendo dal punto di costruzione sulla mappa, tracciare un cerchio di trenta chilometri e pretendere che tutti coloro che si trovano all’interno, per trent’anni non debbano pagare tasse allo stato, inoltre , pretendere di avere il controllo sul progetto e sull’esecuzione dei lavori che dovrebbero garantire tecnologie all’avanguardia a controlli trimestrali al fine di tutelare la salute delle vittime dello Stato.
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