martedì 28 ottobre 2014

Qualiano, il governo cittadino è troppo passivo agli attacchi dell’opposizione, perché?

La città si pone una domanda, perché l’Amministrazione offre il fianco e non risponde agli attacchi della minoranza se li ritiene ingiusti?

Fin troppo spesso attraverso gli affissi pubblici a firma dei componenti dell’opposizione, sono state sparate delle bordate politiche che se non fossero state caricate a salve, avrebbero fatto crollare il palazzo del governo cittadino fin dall’insediamento, vengono sparate cannonate accusatorie tali, che sempre se fossero vere, il Sindaco dovrebbe prima dimettersi e poi nascondersi dalla vista dei suoi cittadini, indipendentemente dal loro colore politico.

La domanda che la città si pone, è questa, siccome il Sindaco, e con lui la sua Giunta e consiglieri, sono sistematicamente sotto attacco da parte della minoranza, e se come si vocifera nei corridoi di governo le presunte manchevolezze sarebbero dovute alla mancanza di fondi perche si starebbe ancora  provvedendo a onorare i debiti lasciati dalla passata Amministrazione, debiti che come la spada di Damocle penderebbe sulla sua testa, perché non dirlo?

Anche non volendo essere guerrafondaio, ma per amore della verità sarebbe giusto che i contribuenti sapessero che fine fanno i proventi che arrivano nelle casse comunali, dalle multe stradali, dalle tasse che essi pagano, dalla pubblicità, e da altre fonti di sostentamento dell’apparato comunale.

Sono state rivolte accuse di ogni genere al Sindaco, il quale oltre alla schermaglia consiliare alla presenza di una piccola parte del popolo, non fa più niente, dando l’impressione, forse errata, che chi tace acconsente, come se avesse veramente qualcosa da nascondere.

Se veramente il Sindaco è limpido come la città crede, sarebbe il caso di mettere le carte in tavola e nella coerenza che lo contraddistingue, delucidare la sua cittadinanza e passare al contrattacco almeno difendendosi concretamente, anche per rispetto di chi crede in lui e nel rispetto della sua stessa maggioranza costretta a subire insieme a lui non avendo grandi colpe se non quella di essergli quasi fedele.

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