venerdì 30 ottobre 2015

Napoli. Al Pascale è finita la disponibilità, la Radioterapia è meglio farla altrove.

L’Istituto per le cure oncologiche napoletano, non è più in grado di assicurare l’assistenza né tantomeno la diagnostica per mancanza di personale.

Al momento, secondo fonti attendibili è necessario un mese d’attesa per la visita, e due mesi per la radioterapia, le possibilità di curare un cancro presso il Pascale, maggior istituto tumori del sud Italia, sono diventate pure chimere, quindi, la direzione non è più in grado di garantirla, la direzione dell’ospedale ha rinforzato l’informazione per avvisare e istruire chi si trova in necessità, della diluizione dei tempi e la scarsità di possibilità di essere curati nella specifica struttura oncologica.

A causa della scarsità del personale, la lista di attesa per la prima visita è arrivata a quattro settimane, ma la cosa brutta e che alla data fissata si comunica all’ammalato che il suo appuntamento è stato posticipato di un mese, ma questo chi lo può comunicare al tumore che avanza e dove le poche speranze di guarigione sono affidate alla tempestività delle cure, per questo le strutture pubbliche indietreggiano, e il privato avanza ma a spese dell’ammalato.

Nell’istituto di rilievo nazionale, gli ammalati sono dirottati altrove, mentre le attrezzature restano inutilizzate per mancanza di personale, tutto ciò è dovuto ai famosi tagli alla Sanità apportati sulla pelle dei bisognosi di cure salvavita, chi ha i mezzi si aiuta spostandosi altrove e chi non può è costretto a soccombere alle decisione della ministra B. Lorenzin che ha ritenuta eccessiva la spesa sanitaria apportando un taglio di due miliarducci, utili per mantenere piene le casse della politica.
 

Nessun commento: